Il mondo è finito, 23 i sopravvissuti in tutto il pianeta. Sei di questi, affamati e disperati, sperano in un guizzo di vita cercando di ritrovare le origini del teatro.
Babele di dialetti, paradossi, nonsense. Il ruggito della commedia dell’arte impone i suoi ritmi, i suoi colori e, stranamente, la sua allegria. Ma dietro il riso aleggia il senso della Fine e degli errori commessi.
Una parabola sull’ovvietà che, mascherando la sua evidenza, come sempre si cela a favore di interminabili dialettiche.