Ulisse è perennemente in viaggio e non trova mai Itaca. Lo spettacolo procede con uno strampalato Humphrey Bogart proiettato con un super 8, uno speaker televisivo che blatera da un tg4² e Ulisse in carne ed ossa sulla scena, che però è sempre lui anche in cinema e televisione. Tutti e tre cercano Itaca e come contorno al dialogo surreale una ciurma scombiccherata, con la presenza financo di Ercole, appronta la navigazione combinando disastri inauditi. Tra le pieghe di una comicità sfrenata prendono corpo satire futuristiche.